Un tuffo nel vuoto

Le novità spaventano tutti, si sa, ma quando si tratta di qualcosa che non conosci, ma di cui non riesci proprio a fare a meno…secondo me è su quello che ti devi tuffare, ad occhi chiusi! Le novità amico mio, sono ossigeno puro per adulti e per bambini, per chi non vuole smettere mai di stupirsi e perché la vita lo pretende da noi! 😉

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2 anni ❤️

È successo tutto troppo rapidamente, in un modo in cui non te ne accorgi, e da un momento all’altro ti accorgi che qualcuno dipende completamente da te, non hai tempo, nemmeno di alzarti dal letto per preparati un caffè, proprio non riesci perché hai troppo da fare.

Quella creaturina ha stravolto il tuo mondo, ma tu ancora non te ne rendi conto perché sei risucchiata dalla sua luce e dalle sue necessità:

Il tuo sguardo amorevole, il tuo odore, le tue mani e braccia che sono porto sicuro e tranquillo, il movimento dolce del tuo petto per addormentarsi, ed è tutto così naturale che le ore trascorrono velocemente che arriva la sera e non hai alzato gli occhi nemmeno un momento.

Com’è strana la vita da mamma, ancora dopo quasi 2 anni mi sorprende ogni cosa nuova che fai, ogni nuova parola, o verso o gesto.

É strano e nuovo perché ora in estate non mi soffermo più ad ammirare il cielo per cercare qualche stella cadente o costellazione, piuttosto mi soffermo a cercare la luna, o venere per mostrarle a te, che ne sei già molto attratta e punti il dito al cielo e io sono così fiera di te che cresci e con naturalezza mi riporti indietro nel tempo a quando ero io a mostrare a mio padre le meraviglie del cielo.

Essere mamma è strano perché ti senti come in una bolla tutto il tempo, come se il mondo fosse offuscato e solo un sottofondo, perché devi andare ad annusare i fiori, devi sporcarti con il fango, devi sguazzare in acqua, però allo stesso tempo puoi fare una chiacchierata con la tua migliore amica tra gli spruzzi e i mille giochi che togli dalla borsa, puoi sorseggiare, a tratti, un drink (che si annacquerà il 90 %delle volte), ma sarai felice.

L’estate è sempre stata la mia stagione, ma ora è un po’ più difficile da gestire il mare e le uscite perché sono incentrate su di te, le uscite ad un certo orario, fino ad un certo orario, i posti sono limitati, ma anche questo non importa.

E adesso?

É passato davvero troppo tempo dall’ultima volta in cui ho scritto, e non è per noia, non è per svogliatezza, ma da quando è nata mia figlia ho cercato di raccogliere più momenti possibili per lei e per noi, mettendo forse da parte un po’ il mio estro creativo. Non bene. Ora rileggendomi mi rendo conto di quanto ancora posso dare e potendomi concentrare di più, dare libero sfogo alla mia anima che ancora ha molte cose da dire. Potrei dire di usare il blog come diario, in effetti lo è, dove racconto ciò che vivo e sento con le mie emozioni buttate li come su un foglio di carta, il che sarebbe ancora meglio, ma la voglia di condividere è tanta e sapere che forse qualcuno leggendo le mie righe potrebbe immedesimarsi, mi fa venire ancora più voglia di scrivere. Il mio sogno nel cassetto è ancora lì, intatto e non si muove e forse un giorno avrò il coraggio di iniziare a prendermi sul serio.

Tu lo sai cos’è?

L’ho visto sai, l’amore…

Per caso, e di sfuggita, un uomo in attesa, in fila per entrare in una clinica per anziani, con un mazzo di rose ed un regalo, nonostante la pioggia e il vento. Lui era lì.

Sotto la mascherina si intravedevano gli occhi tristi e un po’ ansiosi e lo sguardo perso forse tra i mille ricordi di una vita vissuta o forse erano solo occhi che speravano di avere ancora tanti giorni da trascorrere assieme al suo grande amore.

Quanto può essere grande e allo stesso tempo doloroso l’amore che si deve tenere a distanza, l’amore che si può guardare solo attraverso un vetro?! Noi essere umani siamo fatti di gesti istintivi, e abbracci improvvisi, baci passionali e carezze che ti toccano l’anima, ma quando tutto ciò ti viene negato, allora devi ricorrere agli occhi, allo sguardo e alle parole per esprimere le tue sensazioni, emozioni e speranze, le paure, e i sogni.


Se si scava bene nel proprio cuore non si sceglieranno parole sbagliate, perché non esiste giusto o sbagliato, esiste solo quello che davvero voglio dirti. Diventa sempre più dura di questi tempi anche semplicemente poter passare del tempo con qualcuno.. Senza doversi preoccupare..

Ma preferisci evitare, chiuderti in casa, non rischiare, perché è sempre lì, in agguato, la paura che qualcosa possa accadere.. Che in fondo non è così lontano, che potrebbe essere più vicino a noi di quanto immaginiamo.

E vogliamo proteggere chi amiamo, perché questo è l’unico modo. Tenersi a distanza. Ormai sono parole di uso quotidiano. Da un anno a questa parte il mondo è cambiato, noi stiamo cambiando, con le nostre abitudini, ma mentre ci sono devastazioni e il mondo ci si sta rivoltando Contro a causa della nostra stupidità, io mi fermo a guardare quell’uomo e sorrido, mi luccicano gli occhi, perché forse qualcosa si può ancora salvare.

Da questo pianeta sofferente, devastato, mutilato, offeso e violentato da un uomo che se ne frega di tutto e pensa solo a stesso, col cervello in pappa a causa della più avanzata tecnologia, che nutre i neonati con la fibra veloce e si affanna a guadagnare sempre di più, senza mai fermarsi a sorridere proprio a quel figlio che cresce così velocemente, proprio da questo pianeta che spera di risorgere dalle sue ceneri, per oggi è tutto o forse abbastanza.

Considerazioni in un giorno piovoso e grigio

Da cosa si capisce quando nel corso degli anni senti di essere cresciuto? Di essere maturato quel tantino in più che ti porta a fare delle scelte ponderate, non casiniste e soprattutto non avventate?

Come descrivere questo momento della vita in cui non sei più un ragazzino, ma non ti senti nemmeno così tanto adulto, sebbene in grado di poter essere entrambi?

Una sorta di post-adolescenza assentata, che porta ad assumersi molte responsabilità, senza quelle paure immotivate che quasi sembravano seguirti e opprimerti. Tuttavia, allo stesso tempo, concedersi attimi di mancanza totale di ragione, spinti dall’euforia che un tempo ci contraddistingueva e che forse oggi ancora non ci ha abbandonato.

Nonostante il mondo che sta cambiando così tanto, nonostante i problemi giornalieri da affrontare, mi piace ancora osservare come talvolta siamo capaci di perderci nei meandri nella nostra mente e sentirci ancora ragazzini alla scoperta di ciò che ci circonda. Con stupore e meraviglia vivere giornate che possono sembrare buie, ma allo stesso tempo ricche di piccoli frammenti di luce.

E infine mi rendo conto che quella luce non proviene da fuori, ma l’ho sempre avuta con me e conservata per bene per i momenti in cui manca quella spinta per andare avanti.

Non sempre è facile affrontare i giorni che passano, spesso monotoni e noiosi, ma se ti guardi intorno, o addirittura dentro, scoprirai mondi che quasi avevi dimenticato, e con occhi nuovi potrai affrontare e sfidare il mondo, perché avrai qualcosa in più rispetto a ieri, ovvero la consapevolezza che il tuo io bambino è sempre lì, pronto a saltare fuori quando serve.

“Tipi” da covid

Con il passare del tempo sto imparando a conoscere le diverse tipologie di persone che si approcciano a questo virus e al resto del mondo.

Tipo 1: persona X estremamente ossessionata che indossa sempre la mascherina, anche da sola in auto, anche se con il proprio cane 8m un bosco, o che entra nel negozio con guanti e disinfetta tutto, tenendo a distanza le persone, anche con un certo visibile timore.

Tipo 2: persona X che indossa la mascherina, ma tenendola sotto al naso, pensando che faccia comunque il suo lavoro, o per lo meno tanto perché va indossata.

Tipo 3: persona X che entra nel negozio con la mascherina in mano e ride del tuo avviso nell’indossarla, esclamando:” tanto ce l’ho in mano”.

Tipo 4: persona X che non la indossa o la indossa male e come risposta ti dice che tanto non esiste nessun virus e che non ci crede. ” io non conosco nessuno che ne è morto” e questo dovrebbe bastare e non crederci perché tanto “non è susscesso a me”.

Tipo 5: persona X che si solleva il colletto della maglia o felpa pensando che basti e nel mentre, si tocca il naso o la bocca.

Per il momento ho assistito a tante di queste scene e spero di non dover litigare con nessuno per questo motivo, ma se c’è scritto ovunque che siamo sottoposti a quest’obbligo perché devi fare di testa tua?

È molto semplice seguire le regole, se perfino i bambini lo hanno compreso, perché gli adulti fanno così fatica??!!

Al chiar di stelle

Attendo la notte come un amante aspetta la sua bella. Cerco di scorgere ogni luccichio, ogni sfaccettatura di questo cielo che non vuole ancora diventare scuro, che non vuole ancora mostrarmi il chiarore delle stelle. Man mano che i miei occhi si abituano alla notte, tornano in mente i ricordi delle nottate trascorse con il naso all’insù e non solo a San Lorenzo, ma per tutto l’anno. Che fosse inverno con Orione che torreggiaca nella notte, o che fosse estate a seguire il cammino della orsa maggiore. Una cosa che non cambierà mai a prescindere dalla latitudine in cui mi troverò, sarà proprio questa: la voglia di meravigliarmi ancora e ancora sotto un cielo che sembra lo stesso, ma che non è mai uguale. E magari coloro che amo, facendo la stessa cosa, troveranno un po’ di me in quell’immensa e incredibile volta celeste.

Similitudini

C’è un fiore nel mio giardino che sboccia una volta all’anno, voi vi chiederete cosa ci sia di speciale, molti fiori lo fanno, ma la sua caratteristica è che attende un anno intero per sbocciare solo alcuni giorni e dopo inizia a perdere i suoi splendidi petali.

L’ho notato l’anno scorso e me ne sono innamorata. E ogni anno abbiamo il nostro appuntamento fisso. È immerso nel verde tra foglie ed edera, non ci sono altri fiori accanto a lui e io credo che si senta molto solo. Forse è stato spostato, forse prima stava in un campo assieme ai suoi fratelli fiori e ora si trova sperduto in questa nuova casa e cerca di dare il meglio di sé, ma la solitudine è troppa, così si abbandona alla sua natura, alla vita e lascia andare le cose senza lottare.

C’è una immensa similitudine tra noi, io lo comprendo benissimo il suo stato d’animo e lui mi fa percepire la solitudine, ma anche la bellezza della vita, in quanto anche se solo per alcuni giorni, lui è vivo e bellissimo.

E mi fa sperare nel futuro, poiché lui aspetta quel solo giorno per splendere e si concentra durante tutto l’anno perché altrimenti non ci sarebbe più vita, non ci sarebbe futuro. Lui mi dà speranza, nulla è perduto se ci credi davvero. Anche se i tuoi fratelli sono lontani, loro ti sono accanto. E devi dare il meglio di te nonostante tutto e godierti al meglio ogni istante.

Fallo per loro, ma fallo soprattutto per te.

Consapevolezze

Di questi mesi trascorsi tra pandemia, isolamento, #andràtuttobene, e #iorestoacasa, ho avuto molto tempo a disposizione per pensare.

A quanto le nostre vite siano e stiano ancora cambiando, a quanto anche le persone che vivono a un paio di kilometri di distanza non si sono potute incontrare e vedere per mesi.

Ho pensato che forse la gente adesso avrebbe capito cosa si prova a non poter stare accanto alle persone che si amano, non poterle abbracciare quando stanno male, non sorridere insieme davanti ad un caffè e confidarsi. Ma nonostante tutto la gente continua a non capire e a sottovalutare quanto forte e potente è l’amore.

Spesso chi vive all’estero o comunque lontano da casa, prova queste emozioni, questa tristezza e malinconia che non potrà mai essere rimpiazzata da una semplice videochiamata, anche se aiuta, ma il contatto umano… È quello che manca e mancherà sempre.

Maggio amaro

Ad amare maggio ci vuole coraggio, oggi non basta un raggio di sole per riempire quel vuoto nel cuore.

Mentre nel caos di questo passaggio non rimangono che belle parole, ripenso al trascorrere di quelle splendide ore.

Ad ammirare insieme un paesaggio fatto di sale e blu cobalto, e pensando che fosse un miraggio e godercelo guardando in alto.

Erano momenti pieni di vita e tutt’altro che silenziosi, e non pensavo sarebbe finita, tra gli schizzi e i moti ondosi, questo scherzo che si chiama vita.

Con te ho riso e pianto e superato ogni dramma, ogni trauma e ogni mio limite, inconscia del fatto che un giorno così tanto mi saresti mancato.

E infondo l’ho sempre saputo che un posto nel mio cuore l’avresti sempre posseduto.

Sono stata troppo distratta e non ti ho stretto più forte quel giorno, quando a passo veloce e testa alta ho preso quel volo senza fare ritorno.

E non importano le lacrime amare che solcano il viso, o il cuore spezzato ad ogni respiro. Io vado avanti e cerco un sorriso, così che di me tu sarai fiero.

Ma ogni giorno manca il tuo musetto di cui ho tante foto e ricordi che tengo cari come un tesoro, perché con te ogni momento è stato oro.