È come se sentissi il dolore di ogni persona che incontro. Come se entrasse dentro di me e mi possedesse, non se ne può fare a meno. É un fiume in piena che scorre questo dolore, questa specie di terremoto emotivo che mi prende ogni qualvolta che qualcosa sorprende la mia anima e mi lancia in un buco nero dove non si scorge luce.
Come quel vecchietto che alla fermata del bus chiedeva informazioni ai passanti, chissà in quale lingua, perché nessuno lo capiva o lo rispondeva. Aveva negli occhi un nonsoché di triste, forse spaventato perché doveva andare dal medico o forse sua figlia stava male.
Non ho studiato Freud, e non la più pallida idea di dove possa finire il mio dolore e dove possa iniziare quello di un’altra persona. Non ho idea di cosa provano le persone insensibili, di quelli a cui interessa solo il proprio ego.
Io sono forse troppo empatica, e anche per questo non potrei lavorare in medicina. Come quando una singola scena di un film di due ore, ha la capacità di farmi pia gere a dirotto per le successive tre.
Ho guardato “Wonder”.
E alla scena di “Desy” il cagnolino che hanno portato dal veterinario perché stava troppo male e hanno dovuto addormentarla per sempre,beh sono stata travolta e spazzata via da un uragano di emozioni e ricordi che ancora non mi abbandonano.
L’empatia è una pericolosa arma a doppio taglio, ci rende più umani, sì, ma gli umani sono vulnerabili.
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Io mi sento solo più debole e devastata… Non sono capace di reggerlo
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Somatizzi. Non provi anche frustrazione? A me capita
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La cosa più brutta è che alle persone a me più vicine il mio dolore sembra essere totalmente invisibile.
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Già.. Ma vorrei non provare tutto insieme così.. È troppa roba per una persona sola non trovi?
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Troppa, sì. Per questo dovresti dividerne il peso con qualcuno di cui ti fidi. Non è giusto che una sola persona si carichi tanto
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E se non venissi compresa? E se ci fossero migliaia di km a dividerci? Come posso dare un peso così grande a qualcuno che amo senza poi sentirmi in colpa? Vorrei proteggerle queste persone per questo non mi apro.. E chi mi è vicino invece non comprende
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Se è un rapporto sano non verrai giudicata ma compresa.
Per proteggere davvero chi ti sta vicino devi stare bene tu per prima, non è egoismo, è l’esatto opposto.
Hai idea di quanto possa aiutare il solo sfogarsi? Prendi un’amica, il tuo compagno, un familiare o anche un estraneo se ti rende le cose più facili ma sfogati, ti farà sentire meglio
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Mi è capitato di farlo e al momento sono stata bene, ma ci sono periodi in cui non è possibile incontrare gli amici oppure tendo a non esplodere se vedo che la situazione in casa mia è già complicata.. Anzi cerco soluzioni per tutto e mi metto da parte e so che non devo farlo anzi dovrei far uscire tutto quello che ho dentro.. Eh non è affatto facile
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No, per niente facile ma non smettere di provarci, trova il tuo motivo per tenere duro.
In bocca al lupo
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Grazie.. Del conforto e delle belle parole..
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Ah, e continua a scrivere, mi raccomando!
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Certo!!!
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Ero così anch’io.. poi ho imparato ad essere meno ricettiva ed aprirmi solo quando sono io a volerlo…
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Io non penso di poterlo gestire a comando.. Scaturisce da dentro.. Come fai a decidere o meno se “sentire” il mondo fuori.. Forse non sono pronta o abbastanza matura per farlo
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Beh, è una questione di ricettività in generale.. si impara a non farlo, ma prima devi capire come fai a farlo accadere…
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